IL LIBRO DELLA 40

Voglia di raccontarci. E quale migliore occasione di un libro nel quale raccogliere i nostri aneddoti, le nostre emozioni, i nostri ricordi e le nostre fotografie?

Alcuni hanno già inviato i loro scritti. Fallo anche tu: metti nero su bianco le sensazioni della 40esima Batteria e mandaci il file.

Non rimandare, inizia subito!!

Scriviamo la nostra storia della 40 !!!


dbernabei@iol.it

oppure visita il sito www.40bty.it




mercoledì 16 gennaio 2008

LA BATTERIA INVISIBILE

Pubblichiamo il racconto di AMBROGIO ZAFFARONI. Nella 40^ batteria ha assunto l'incarico di comandante sezione obici. Transitato successivamente in servizio permanente è stato comandante del nucleo R [ricognizione, NdR] e poi sottocomandante di batteria per molti anni. Promosso capitano ha lasciato la 40^ batteria nel 1988.


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Isola di Sjaelland, Danimarca. Settembre 1983.

La Forza Mobile del Comando Alleato in Europa simula la difesa dell’isola di Copenaghen da un attacco condotto dal Patto di Varsavia. Grazie a Dio nessuno morirà in battaglia, ma per il resto tutto sarà maledettamente realistico, come sempre. Specie per noi Artiglieri Alpini.

Il battaglione Susa ha ricevuto l’ordine di occupare la sua posizione difensiva. La 40^ è in supporto diretto. Gli ufficiali osservatori sono già con le loro compagnie. Il comandante Giorgio Battisti ha già raggiunto il posto comando di battaglione da dove dirigerà il piano di fuoco difensivo, a protezione dei capisaldi. Tutto il resto del baraccone, camion delle munizioni compresi, è con me in posizione d’attesa, mascherato in un bosco a circa dieci chilometri di distanza dallo schieramento che dovremo assumere. Siamo in silenzio radio.
Sono teso come una corda di violino. So che l’ordine di muovere sta per arrivare ma sono sereno: è tutto pronto, la gente sa perfettamente quello che deve fare.

Piove da un paio di giorni e l’umidità scende sempre più nelle ossa degli Artiglieri.
Alle 19.00 arriva il nostro ufficiale di collegamento presso il Fire Direction Center della Force Artillery. È il più anziano ed esperto di tutti noi. Per me, alla linea pezzi, è un punto di riferimento costante. Per gli abitanti di un importante comune piemontese sarà, anni dopo, un sindaco stimato.

"È cambiato tutto", mi dice senza cerimonie. "Devi stare nella stessa area che ci hanno assegnato. Il comandante della Force Artillery è convinto che attaccheranno nel settore del battaglione inglese, per cui vuole che la batteria assicuri supporto diretto al Susa, ma che sia anche in grado di intervenire in qualsiasi momento a favore degli inglesi. Hai più o meno tre ore di tempo."
Tre ore di tempo...

Lo schieramento che abbiamo preparato nei giorni precedenti è perfetto. Ben protetto dalla osservazione e dal fuoco “nemico”, terreno solido, nessun rischio di impantanarsi. Ma adesso non serve più! Da lì non riesco a far fronte alle richieste di copertura senza cadere in bocca all’osservazione “nemica” e al fuoco di controbatteria.
Tre ore di tempo, e comincia a fare buio.

Chiamo i comandanti di sezione e i capipezzo a rapporto. Spiego la situazione. Dico che riceveranno ordini per assumere il nuovo schieramento tramite il motociclista, poi parto con il nucleo “Ricognizione”.
Arrivo e studio quei sette o otto ettari di terra danese per l’ennesima volta. A parte la valletta che avevamo già preparato per schierare gli obici non c’è un pezzo di terra che offra copertura. Solo campi e cascine sparse in un lago di fango.
Ho poco tempo. La batteria deve potersi schierare, nel modo migliore, come sempre. Nonostante il freddo, sudo. E come me sudano anche i miei uomini.

I nostri vecchi non avrebbero avuto dubbi: per supportare le prime linee e garantire un minimo di sopravvivenza alla batteria avrebbero occupato cascine, aie, silos. La guerra li avrebbe costretti a farlo. Però, in fondo, noi stiamo addestrandoci proprio per questo. E lo stiamo facendo a beneficio di questa gente.

(segue)

2 commenti:

Luc ha detto...

I have known Ambrogio Zaffaroni as an officier of the Italian AMF bATTERY. I was then a member of the Belgian battery. We spoke often to each other. Very good souvenirs!
Greetings from Luc Deraedt

Anonimo ha detto...

Lo ho avuto come comandante a Torino, un ottimo ufficiale ed una brava persona.
Lorenzo