IL LIBRO DELLA 40

Voglia di raccontarci. E quale migliore occasione di un libro nel quale raccogliere i nostri aneddoti, le nostre emozioni, i nostri ricordi e le nostre fotografie?

Alcuni hanno già inviato i loro scritti. Fallo anche tu: metti nero su bianco le sensazioni della 40esima Batteria e mandaci il file.

Non rimandare, inizia subito!!

Scriviamo la nostra storia della 40 !!!


dbernabei@iol.it

oppure visita il sito www.40bty.it




mercoledì 16 gennaio 2008

LA 40^ BATTERIA. QUESTA (S)CONOSCIUTA? - Introduzione

Pubblichiamo il contributo del "nostro" Generale di Divisione Giorgio Battisti, Stato Maggiore dell’Esercito. Sottocomandante (1976 – 80) e poi Comandante (1982 – 87) della 40^ batteria


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Questo mio racconto non riguarderà una persona od un singolo episodio di vita alpina; sarà la storia di una compagine compatta e motivata che, alle tradizioni e capacità di operare in montagna, univa una competenza tecnico – professionale unica in quegli anni per l’Esercito Italiano: la 40a batteria del gruppo artiglieria da montagna “Pinerolo” della Brigata alpina “Taurinense”.

I contenuti del testo potrebbero sembrare inverosimili o intrisi di esagerazioni. Ma chi ha vissuto quei tempi nella batteria non avrà difficoltà a riconoscere che quanto descritto corrisponde esattamente alla realtà. Per tutti gli altri, che poi sono la maggioranza, chiedo un atto di fede!!

Parlare della “Quaranta” significa rivivere un’emozione, un sentimento che inorgoglisce chi ne ha fatto parte: un periodo che ha lasciato in tutti noi una forte impronta che non ci abbandonerà più. Non per tutti sarà così, ovviamente. Ma per molti, moltissimi, sì.

Una batteria che dal 1962, quando ancora si chiamava 2a batteria del gruppo “Susa”, nell’ambito del gruppo tattico “Susa”, venne inserita nella Forza Mobile Terrestre del Comando Alleato in Europa (Allied Command Europe Mobile Force Land – AMF/L) (1)

Quando buona parte delle forze terrestri occidentali si addestrava negli stessi poligoni ripetendo schemi di manovre sempre uguali; quando equipaggiamenti, materiali e munizioni erano rappresentati da cartoncini colorati, la Forza Mobile si schierava nelle regioni considerate le più critiche dell’Europa e della Turchia per dimostrare la ferma intenzione dell’Alleanza Atlantica di difendere i propri confini reagendo con immediatezza a qualunque minaccia di aggressione.

I reparti dell’AMF(L) muovevano dalle proprie sedi stanziali al completo di “armi e bagagli” ed in pochi giorni erano pronti per svolgere attività addestrative intense per durata e realismo (di oltre venti/trenta giorni), senza interruzioni per intervalli rancio o condizioni meteo avverse.
Nulla a che vedere, naturalmente, con i sacrifici e le sofferenze dei nostri “Padri” nel corso dei due conflitti mondiali, ma sparare a – 42° a Saettermoen in Norvegia, bruciando le cariche di lancio avanzate sotto il blocco di culatta dell’obice per evitare che il meccanismo si congelasse dopo aver sparato il colpo, era sempre …….. un’emozione, soprattutto per noi “figli della nutella e delle merendine”.
Questa realtà aveva consentito ai reparti della Brigata “Taurinense”, e quindi anche alla 40° batteria, di maturare “sul terreno” una non comune esperienza in campo operativo, addestrativo e, soprattutto, logistico.
La vita della batteria era scandita dagli appuntamenti che ogni anno doveva onorare ed ai quali non si poteva derogare: la partecipazione a complesse esercitazioni a fuoco ed in bianco dall’estremo nord norvegese al Caucaso turco, passando per gli stretti danesi, l’Italia del nord est, la Tracia greca e turca.

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[(1) L’AMF(L), costituita ad Heidelberg in Germania Ovest nel 1960, era una grande unità multinazionale della forza pari ad una Brigata leggera che per oltre 40 anni è stata il simbolo della solidarietà delle nazioni appartenenti alla NATO. La Forza è stata disciolta il 30 ottobre 2002.

(segue)

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