IL LIBRO DELLA 40

Voglia di raccontarci. E quale migliore occasione di un libro nel quale raccogliere i nostri aneddoti, le nostre emozioni, i nostri ricordi e le nostre fotografie?

Alcuni hanno già inviato i loro scritti. Fallo anche tu: metti nero su bianco le sensazioni della 40esima Batteria e mandaci il file.

Non rimandare, inizia subito!!

Scriviamo la nostra storia della 40 !!!


dbernabei@iol.it

oppure visita il sito www.40bty.it




martedì 15 gennaio 2008

La 40a batteria questa (s)conosciuta? /5

(segue - 5)

Desidero, infine, ricordare alcuni personaggi che sono stati gli elementi portanti nel tempo della batteria:

- Cap. Giovanni Greco (detto Giuanin), ancora un mito, che ha preso parte a quasi tutte le esercitazioni della batteria dal 1968 al 1989. Per anni è stato un fermo punto di riferimento per i giovani ufficiali (sicuramente per lo scrivente) per la serenità che riusciva a trasmettere anche nelle situazioni più impegnative. È ancora ricordato nei “bivacchi dei veterani” per i litri di caffè bevuti ad ogni ora e per l’affettuoso abbraccio “mozzafiato” riservato agli amici più cari (Zaffaroni ne sa qualcosa);
- Cap. Bruno Baudissard, il primo ad avere avuto la volontà e le capacità di dare un sensibile impulso innovativo alla batteria portandola su standard analoghi a quelli delle altre batterie della Force Artillery;
- Ten. Francesco Narzisi (ora Colonnello Comandante del 1° reggimento artiglieria da montagna dove è inserita la 40 bty), sottocomandante e membro fondatore del club “figli del sole”, per il carisma e l’entusiasmo che lo animava e che trasmetteva a tutto il reparto. Era anche noto per il foulard mimetico che portava al collo anche nel sacco a pelo o in costume da bagno;
- Ten. Ambrogio Zaffaroni, forse l’Ufficiale più capace e competente presente in quegli anni e dal “fisique de role” che meglio impersonava lo stile della batteria. Era ricordato anche per la passione per l’antipasto “dell’alpino” delle razioni di campagna;
- Cap. Giorgio Ramenghi, detto cirrus, un tempo il miglior Ufficiale Osservatore della Force Artillery;
- Generale di C.A. Benito Gavazza, Comandante del 4° Corpo d’Armata Alpino, che capì subito lo spirito della batteria, malgrado le “malelingue”. Al Generale Gavazza la batteria deve sempre essere riconoscente per aver fatto assegnare nel 1985 i fucili FAL per truppe alpine in sostituzione dei Garand, in deroga alle disposizioni organiche del tempo;
- Gen. di B. Angelo Becchio, Comandante della Brigata “Taurinense”, che anche lui comprese lo spirito della batteria e ne sostenne il potenziamento.

desidero terminare con due osservazioni.
La prima è rivolta a tutti gli Artiglieri della “Quaranta”, che ringrazio ancora una volta per la generosità, lo spirito di sacrificio e la disponibilità che hanno sempre assicurato in ogni circostanza. Spesso mi chiedevo, tra me e me, se nelle stesse situazioni sarei stato in grado di comportarmi come loro. Li ringrazio per avermi sopportato anche quando i miei atteggiamenti erano a volte un po’ troppo “bruschi”!

La seconda è relativa all’esperienza maturata nei 9 anni passati in 40^ bty. Questa esperienza mi è sempre tornata molto utile nel prosieguo della vita militare, soprattutto nelle missioni all’estero, quando ho potuto affrontare adeguatamente situazioni critiche, specie in campo logistico, rifacendomi ai modelli di riferimento dell’AMF(L) secondo lo stile della quarantesima batteria!

(fine)

1 commento:

Anonimo ha detto...

7 mo 95 40 esima batteria Fossano grande esperienza e amicizie ancora vive ed presenti sarebbe bello rincontrare qualcuno un abbraccio a tutti