(segue - 4)Si veniva anche chiamati “i convinti”, le “mosche bianche”, i “gasati”: forse più per invidia che per altro. Non potendo “imitarci” (di 40 ce ne era una sola!), cercavano in tutti i modi di denigrarci, metterci in cattiva luce od in difficoltà.
In quei meschini dispetti si distinse un Capo Centro Tiro del gruppo “Pinerolo” che non perdeva occasione per crearci problemi nell’addestramento, nell’assegnazione del personale e nell’appron-tamento per le attività all’estero.

Ma quando al “rompete le righe” dopo l’alza bandiera rimbombava l’urlo “Quaranta”, si percepiva negli altri una sorta di malcelata ammirazione ed in noi un forte senso di fierezza e dignità, di chi si era guadagnato “sul campo” il rispetto e la credibilità.
E a chi ci accusava di non essere Alpini (la famosa “Alpinità”) si rispondeva con i fatti: le ascensioni!
Tanto per ricordarne alcune: Gran Paradiso (4.061 m) nel 1983, Adamello (3.554 m) nel 1984, Croce Rossa (3.556 m) nel 1985, Uia di Ciamarella (3.637 m) nel 1986, Terranera (3.100 m) nel 1989, Ondezzana (3.492 m) nel 1991, Meidassa (3.105 m) nel 2006.
Le critiche, i dispetti e le ritorsioni invece di indebolire fortificarono il carattere; anzi furono lo stimolo per un gruppo sempre più compatto e fiero di questa “diversità” che portò a coniare il motto “
siamo così … o non siamo”.
Un motto che racchiudeva un modo di essere, di interpretare la vita militare all’impronta di una disciplina condivisa e di una certa dose di spregiudicatezza.
L’attaccamento dei montagnini a questa batteria si è mantenuto anche dopo il congedo, consolidandosi nel tempo, a conferma di quanto fossero forti le amicizie e vivi i ricordi maturati sotto le armi. Ne è una conferma la creazione di un sito internet dedicato (
http://www.40bty.it/) e la voglia di vedersi anche dopo anni. Dal 2003 i “Veterani della 40” si incontrano annualmente per perpetuare i propri ricordi.
Per concludere, un particolare pensiero ai Volontari, i Soldati professionisti che sono il presente ed il futuro della batteria (e di tutto l’Esercito).
I quarantini del 1°, 2° e 3° corso VSP dal 1997 al 2000, smentendo anche i più scettici, hanno continuato a mantenere alto il prestigio della “Quaranta”, forti delle tradizioni e dello stile di vita dei loro predecessori di leva. In ambito internazionale per primi sono impiegati, proprio come 40^ bty, in operazione in Kosovo (2000) a difesa dell’enclave serba di Goradzevac ed a protezione, con i propri obici da 105/14, del contingente francese.
Durante quel periodo il personale dei nuclei Osservazione ha ricevuto gli elogi dei colleghi della US Army per la professionalità con la quale hanno diretto gli interventi illuminanti di una batteria della US Artillery. Quest’ultima circostanza costituisce ulteriore prova della perfetta integrazione in contesto multinazionale e di eccellente grado di conoscenza delle procedure della NATO.
(segue)